La nota di aggiornamento al Def. Deficit al 2,2% nel 2020 e nessun aumento dell’Iva. Ecco cosa si è deciso al Consiglio dei ministri.
ROMA – Si è concluso il Consiglio dei ministri per la nota di aggiornamento al Def. Nessuna particolare sorpresa rispetto alle indiscrezioni della vigilia con il Governo che ha confermato un deficit al 2,2% e bloccato l’aumento dell’IVA.
La bozza della nota di aggiornamento al Def
M5s e PD iniziano e mettere nero su bianco la bozza della nota di aggiornamento al Def. Di seguito il testo completo riportato dall’ANSA:
“La manovra di finanza pubblica per il 2020 comprende la completa disattivazione dell’aumento dell’Iva. Negli ultimi 12 mesi le previsioni di crescita del PIL hanno subito continue revisioni al ribasso, portandosi allo 0,1% nel 2019 e alle 0,6% nel 2020, a fronte rispettivamente dell’1,5% e dell’1,6% stimati nella Nadef 2018. Per quanto riguarda la proiezione del rapporto debito/PIL, partendo dal livello previsto per fine 2019 (135,7%) e ipotizzando proventi da dismissioni e altri introiti in conto capitale destinati al fondo di ammortamento del debito pubblico per 0,2 punti percentuali di PIL all’anno, il rapporto scenderebbe al 135,1 per cento nel 2020 e quindi al 133,6 per cento nel 2021 e al 131,4 per cento nel 2020“.
“L’impegno aggiuntivo – continua la nota – necessario alla riduzione del cuneo fiscale nel 2020 è valutato in 0,15 punti percentuali di PIL, che saliranno a 0,3 punti nel 2021. Le risorse per il finanziamento degli interventi previsti dalla manovra per il 2020 sono pari a quasi 0,8 per cento del PIL così suddivisi: 7,2 miliardi dalla lotta all’evasione, 1,8 miliardi dalla spending review“.
Il rapporto deficit/PIL
E’ stato anche definito il rapporto deficit/PIL. L’Italia dovrebbe chiedere all’Europa un 2,2% sia nel 2019 che nel 2020 mentre poi la percentuale dovrebbe diminuire nel 2021 all’1,8 e nel 2022 all’1,4. Un chiaro piano da parte del Governo che nelle prossime settimane cercherà di mettere nero su bianco la legge di bilancio per riuscire a fare uscire l’Italia dalla crisi.